La fiscalità è fatta di numeri, ma dietro ai numeri c’è sempre una storia. Come quella di un contribuente del Canton Soletta che, lo scorso anno, ha vinto il jackpot dell’Euro Millions, incassando 68 milioni di franchi. Ricevuta la bella notizia, il fortunato ha fatto le valigie e traslocato in un altro Comune, per approfittare di un moltiplicatore più favorevole. È facile immaginare che abbia così ottenuto un risparmio fiscale elevatissimo. Lo stratagemma ha funzionato perché in Svizzera il luogo di tassazione di una persona fisica è determinato da dove una persona abita alla fine dell’anno fiscale - e non al momento di una vincita alla lotteria. Si tratta evidentemente di una zona grigia del nostro sistema tributario, sulla quale ora il Parlamento federale intende fare chiarezza. Una mozione di Roberto Zanetti, ex consigliere agli Stati socialista (naturalmente di Soletta) è stata approvata a settembre 2023 dalla Camera Alta e potrebbe imporsi anche al Nazionale. La proposta è che in futuro la residenza fiscale dei vincitori di importi milionari, alle lotterie e ad altri giochi d’azzardo, sia fissata al momento della vincita.
Questo decreterebbe la fine del «trasloco fiscale a breve termine».
Perché ha senso raccontare questa storia? Perché il Ticino, come hanno ben spiegato lo scorso 22 febbraio su queste colonne i colleghi Marco Bernasconi, Donatella Negrini e Samuele Vorpe, deve sempre guardarsi attorno quando ragiona della propria fiscalità. Abbiamo infatti un problema simile a quello fin qui raccontato, che riguarda non le vincite al lotto ma il prelievo dei capitali della cassa pensione - il cosiddetto secondo pilastro del nostro sistema pensionistico. L’aliquota applicata nel nostro Cantone è assai sfavorevole rispetto a quella praticata in altri Cantoni: chi desidera risparmiare sulle tasse, perciò, può optare per un trasferimento strategico all’interno della Svizzera.
È vero che la Legge federale, in questo caso, è già intervenuta per impedire traslochi-lampo; chi nell’anno del suo pensionamento pianifica di trasferirsi da un Cantone fiscalmente poco attrattivo (come, ad esempio, il Ticino) a uno più generoso (come ad esempio i Grigioni) deve fare in modo di essere di casa a San Vittore già nel giorno in cui riceve il versamento dei suoi capitali previdenziali. Come capirete, questo piccolo ostacolo legale non è un gran deterrente per chi - spostandosi di pochi chilometri verso la Mesolcina - può realizzare un risparmio che, su un capitale di cassa pensione pari a 1,5 milioni di franchi vale circa 100.000 franchi di tasse in meno. Basta organizzarsi in anticipo e il gioco è fatto.
La buona notizia è che, per correggere questa stortura, che oggi penalizza sia i contribuenti sia le finanze del nostro Cantone, una soluzione è già pronta - la contiene la riforma fiscale approvata dal Parlamento cantonale prima dello scorso Natale. Un buon motivo in più per esprimersi positivamente in votazione popolare, quando la cittadinanza sarà chiamata alle urne (verosimilmente in giugno) per sostenere anche questo importante passo avanti nella nostra politica tributaria.
Simona Genini, deputata PLR in Gran Consiglio, Corriere del Ticino, 27 febbraio 2024